martedì 10 settembre 2013

BERLUSCONI FIRMA A FAVORE DELLA MARIJUANA


Sembra esistano contemporaneamente più Berlusconi.
Il Berlusconi che cercano di raccontarci da vent'anni, lo statista impegnato nella lotta alla mafia, uno e trino, ostacolato da una corrente marxista della magistratura ed incapace di macchiarsi di alcuna contravvenzione perchè accaduta "a sua insaputa", sempre se accaduta. E, parafrasando le parole dell'onorevole Santanchè, anche se accadesse si tratterebbe solo di sette milioni di euro (la punta dell'iceberg non prescritta), bazzecole se confrontate ai trilioni di fantastriliardi che il cavaliere giornalmente dona alle casse dello stato. Per ogni vicenda giudiziaria del cavaliere siamo bombardati ed inondati di storielle come questa. E c'è chi ci crede.
Va però confrontato col Berlusconi che evitano accuratamente di raccontarci, l'imprenditore milanese che, nel 1974 stipula un patto con la mafia, più precisamente con Cinà, Teresi e Bontade, coadiuvato dall'intermediario palermitano (di entrambi) Marcello Dell'Utri. Il Berlusconi che dopo il suddetto incontro si porta in casa il boss del mandamento di Porta Nuova, tale Vittorio Mangano e lo assume come stalliere.

 Il Berlusconi che tramite l'impero televisivo Mediaset si costruisce (a forza di tette e culi) il consenso su cui si adagia ogni qualvolta gli si fanno notare le sue malefatte. Il Berlusconi coinvolto nel'omicidio di Borsellino, forse anche più di quanto la logica potrebbe suggerire. Il Berlusconi che compra a suon di milioni senatori degli schieramenti opposti per far cadere i governi a lui malvisti. Il Berlusconi massone e antidemocratico, allattato al seno di Licio Gelli. Il Berlusconi groupie prima di Bush, poi di Putin, passando per Gheddafi, che accetta ogni tipo di compromesso con chicchessia per qualsivoglia tornaconto. Il Berlusconi che preferisce prostitute minorenni a prostitute maggiorenni. Il Berlusconi che ha reso l'informazione italiana subalterna alle sue vicende, ultima in Europa per quanto riguarda la libertà d'espressione. Il Berlusconi che ha tolto qualsiasi tipo di credibilità all'Italia, ma anche agli italiani. Questo è il Berlusconi che conoscono in tutto il mondo.
Ma un altro Berlusconi pare imperversare nell'ombra: il Berlusconi-distruggi-Berlusconi, quello delle corna, quello della nipote di Mubarak, quello dell'incubo comunista mai finito, quello dell'uso criminoso della tv pubblica, quello del "kapò" all'eurodeputato socialista tedesco Martin Schulz, quello che prende per il culo la Merkel e si fa prendere per il culo da Nazarbaev.
Oppure quello che il 31 agosto si è presentato al banchetto dei referendum radicali per firmare tutti e 12 i punti, compresi quelli per abrogare le leggi su tossicodipendenze e immigrazione, varate quando era al governo. Capita, quando i compromessi sono troppi, che anche il cavaliere faccia confusione. Giornali e tv non ne hanno parlato e forse non ne parleranno mai, anche perchè poi dovrebbero spiegare per quali motivi strettamente personali e strumentali Berlusconi si trovasse al banchetto di Torre Argentina al fianco di Marco Pannella a porre firme a favore di marijuana libera e contro il reato di clandestinità.

In una nazione con mezzi di informazione liberi una tale incoerenza verrebbe COME MINIMO portata agli occhi di tutti, per poi poterne discutere, invece ancora una volta si tace, lasciando a trafiletti nascosti tra i necrologi il compito di ripulire la coscienza ad interi gruppi editoriali.

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