giovedì 17 aprile 2014

Il Pentagono fornisce missili anticarro ai terroristi in Siria



L'importanza strategica della Siria sul piano geo-politico internazionale è scontata. Sia dal punto di vista storico-politico che dal punto di vista prettamente geografico, essendo ubicata al centro tra Iraq, Turchia, Libano, Israele e Giordania e proprio per questo da sempre riveste un ruolo di fondamentale importanza nella definizione degli equilibri regionali. Se a questo aggiungiamo che un eventuale sua caduta isolerebbe del tutto l'Iran e indebolirebbe di conseguenza la Russia (continuamente provocata su diversi fronti, ultimo ma non ultimo quello ucraino) ed il suo tentativo di arginare il progetto americano di conquista globale tramite la costruzione di un ordine internazionale multipolare, possiamo facilmente comprendere i motivi del "conflitto", che altro non è che un imposizione forzata (mediaticamente e militarmente) di Stati Uniti, Israele ed Arabia Saudita.

E' notizia di Lunedì scorso, pubblicata dal giornale israeliano Debkafile, che il Pentagono ha inviato in Siria grandi quantità di armi avanzate, inclusi i missili anticarro BGM-71 TOW, per equipaggiare con queste il gruppo auto nominatosi  Esercito Libero di Siria (ELS) ed il Fronte rivoluzionario di Siria.

Ovviamente i terroristi sono stati appositamente ed adeguatamente addestrati all'uso di armi di questo tipo.
Pardon, Esercito Libero e Fronte Rivoluzionario. Guai a chiamarli terroristi. Per i nostri asserviti media i terroristi sono solo quelli che protestano contro la Tav o scendono in piazza a prendere calci e manganellate dalle forze dell'ordine, non di certo guerriglieri mercenari provenienti da tutto il mondo e pagati dai servizi segreti per uccidere e seminare il terrore in una nazione che nemmeno conoscono.
 I fatti appurati sono che il capo di Stato maggiore congiunto delle Forze armate USA, il generale Martin Dempsey, la settimana scorsa ha richiesto ai funzionari israeliani di fornire copertura aerea agli aerei da combattimento dell’Arabia Saudita stazionati nella base aerea di Faisal, ubicata vicino alla Giordania, mentre le forze degli Stati Uniti trasferiscono queste armi nel sud della Siria. A fine Marzo, il giornale The Wall Street Journal aveva informato che il presidente USA Barack Obama ed il Re Saudita, Abdolà bin Abdolaziz, si sono riuniti a Riad, per concordare il sistema di rifornimento di armi ai terroristi in Siria, ma ormai l'imperialismo americano non fa più notizia. Anche l’agenzia di notizie iraniana Fars, ha confermato l’avvenuta consegna dei missili anticarro ai terroristi in Siria.
Il ministero degli esteri russo ha comunicato con una nota che "il passaggio ai diversi gruppi siriani antigovernativi di armi efficaci e moderne per combattere i mezzi corazzati destabilizza seriamente la situazione in Siria e non favorisce la risoluzione politica e diplomatica del conflitto".
Di certo non sarà un ammonizione a fermare le mire espansionistiche USA, ma staremo a vedere l'evolversi della sitauzione, che di certo non si preannuncia rosea.

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