Matteo Renzi, il rottamatore
simpaticone, apre la campagna elettorale a Bari.
Lo fa con un prolisso discorso di oltre
un'ora (poco politico e molto populista) sulla grave situazione
economica italiana, spaziando da un argomento all'altro; discorso
condito di banalità, bugie ed applausi forzati, ma questo non è
strano anzi, è perfettamente normale.
La cosa strana è che viene trasmesso
praticamente in mondovisione, Rainews e Tgcom ne danno la fedelissima
diretta, sebbene in contemporanea parlasse addirittura il Papa. Il
tutto, ovviamente, senza una minima interruzione pubblicitaria.
Viene da chiedersi se la stessa
copertura mediatica sarà concessa anche agli altri candidati per le
primarie, soprattutto da parte di Mediaset (è impensabile che
abbiano potuto concedere una diretta così fedele senza aver prima
letto il discorso che il sindaco di Firenze recita a memoria), ma
viene anche da rispondersi con una possente e fragorosa risata.
Pare proprio che l'establishment (che
lui finge di criticare) abbia scelto Renzi come vasellina per i
nostri sederi, degno erede di quel Berlusconi presentatosi agli
italiani con la stessa faccia liberale e pulita del rottamatore che
tanto ci pentiremo di non aver defenestrato prima.
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